IBC - Italian Broadcasting Corporation

OUR HISTORY

3 JULY 1979 - 6240 KHZ - 1,5 W. 

For the 1st time in Italy a short wave pirate radio, broadcasts its signal in the ether: it is "COMPAGNIA ITALIANA DI RADIODIFFUSIONE"; this name was soon abandoned and replaced into the English one "ITALIAN BROADCASTING CORPORATION – IBC RADIO".. 

More or less twenty years after that famous date, it is really very exciting to remember the ups and downs, the problems, the successes and the misfortunes of that game which became a successfull enterprise. 

IBC began its transmissions with a surplus military transmitter with 10 W of power, but with an effective radiated power of 1 W. The transmitter was connected to a vertical telescopic aerial timidly sticking out of a small skylight in a city in Central Italy. Anyway, thanks to the help of some amateur technician friends a small 2 W transistorized transmitter was built which amplified to an amazing 10 W ! All this was hidden in a common shoe box; the "box" connected to an inverted-V dipole and installed somewhere in the country hills brought great luck to IBC on the famous 6275 kHz. At the end of the famous "first" time year, regular broadcasts began. 

However, the palimpsest was rather limited: a weekly transmission of 30 minutes, every Sunday and repeated 3 or 4 times during the day. 

The arrangement for the broadcast was and remained always the same: normally it was recorded Friday night, in that famous attic in which there was a home-made studio. With the help of friends from all over Italy, who sent recordings, new programmes were invented, the musical palimpsest was chosen, "Play DX" was read. One of IBC's characteristic was to always up-date its listeners about their favourite hobby, of course the radio listening; so that the help between the Milan bulletin and IBC was very close. A lot of readers certainly remember that IBC's address was by that bulletin editing and every week during the DX programme the "Play DX" was read. 

Still speaking about programmes, without doubt, every week end, one of the most listened to programmes was "Listeners' mail", run by ......, alias Saverio Masetti. All the letters were somehow included in the programme, to the great satisfaction of the listeners, but perhaps to the greater satisfaction of IBC which, in this way, informed everyone that its broadcasts were listened to in both Australia and in Finland, or whereverelse, and that "The History of Telecomminication" by Fabio Veronese was enjoyed by the listeners, and that the Dario Monferini's speech was interesting, and so on. 

As time passed there were many more helpers, more programmes and better transmissions techniques. During the best period, if we can say so, IBC transmitted, at the same time, on four frequencies every Saturday and Sunday. The 11585 kHz frequency became the "feather in the cup": 200 W a real "Worldwide diffusion". This is also the period in which the programme was exchanged with other stations; in this way IBC's broadcasts could be listened to with a stronger signal from Australia on 41 meters band and from The Nederlands on 48 meters band; of course IBC trasmitted the foreign radio programmes. 

In this manner IBC got the international address, a P.O.Box in The Nederlands, as all the most important North European pirate stations had during that period. The programmes became much more professional and they were not only for Italian people but also for an international audience with transmissions in English, French, German, Spanish, Greek and Farsi. A lot of new activities flourished as, for example, "hand made Listening Certificate" or "IBC newsletter", the latter was then abandoned. 

Everything seemed to go well, IBC was certainly listened to and appreciated. 

Some obvious problems began: the costs were always more expansive for a radio began as a hobby, but which had become much more. If you think that more than 100 reception reports arrived every week, and each one had to be confirmed with a QSL card. The costs for the transmitters were always higher, as were those for recorder cassettes, the power, the certificates, the aerials...... 

It became difficult to manage: so that the broadcasts became more and more irregular, then they closed and occasionally they "opened" again, but only once or twice. And so they became a memory. 

Who as told you this story, which is certainly not complete, every week for much more than four years, spent his sleepless Friday night preparing a relatively good radio programme. He left home at 6.30 AM every Saturday and Sunday to go to the country, taking with him the broadcast cassette and taking care of all the tramsmissions during all the day. He answered the letters, he made the QSL cards (fortunately helped by a friend of his), he built and repaired the transmitters; trying to do a bit of everything.

3 LUGLIO 1979 - 6240 KHZ - 1,5 W. 

Per la prima volta in Italia una emittente pirata in onde corte diffonde il suo segnale nell'etere: è la "COMPAGNIA ITALIANA DI RADIODIFFUSIONE"; questo nome fu presto abbandonato per utilizzare quello inglese di ITALIAN BROADCASTING CORPORATION – IBC RADIO. 

A quasi trent'anni di distanza da quella fatidica data è veramente emozionanate ricordare le vicissitudini, i problemi, i successi e le traversie di quello che da gioco, si trasformò in una iniziativa di grandi consensi. 

IBC iniziò le proprie trasmissioni con un trasmettitore surplus militare di 10 W di potenza, ma che effettivamente erogava poco più di 1 W, con la sua antenna telescopica, timidamente svettante attraverso l’abbaino di una soffitta, in una città del centro Italia. Dopo le prime prove comunque, grazie anche alla collaborazione di amici tecnici dilettanti, fu realizzato un piccolo trasmettitore transistorizzato da 2 W, che a sua volta pilotava uno stadio finale di "ben" 10 W, il tutto camuffato in una comune scatola da scarpe; questo, unito ad un dipolo a V-invertito in aperta campagna, fece la fortuna di IBC sulla famosa frequenza di 6275 kHz, quando alla fine dello stesso anno della famosa "prima volta", iniziarono le trasmissioni regolari. 

Il palinsesto era comunque piuttosto limitato: 30 minuti di trasmissione settimanale, ogni domenica, ripetuta tre o quattro volte durante il giorno. 

Il metodo di preparazione delle trasmissioni era e rimase sempre lo stesso: si registrava di regola il venerdì notte, in quella famosa soffitta, dove era allestito uno studio piuttosto artigianale. Si assemblavano le collaborazioni degli amici sparsi un po’ in tutta Italia, che pervenivano sottoforma di registrazioni, si pensavano rubriche, si preparava un palinsesto musicale, si leggeva Play DX : una delle caratteristiche di IBC infatti era sempre stata quella di aggiornare i propri ascoltatori sul loro hobby preferito,il radioascolto appunto, e la collaborazione tra il bollettino milanese e l'emittente fu molto stretta; molti lettori si ricorderanno che l'indirizzo di IBC era presso la redazione di quel bollettino e che ogni settimana Play DX veniva letto integralmente nel corso del Programma DX. 

Per rimanere nell'ambito dei programmi, sicuramente la rubrica fra le più attese e seguite ogni week-end era "La posta degli ascoltatori", condotta in studio da "Saverio Masetti": tutte le lettere trovavano un loro spazio, con soddisfazione di chi ascoltava ma forse con maggior soddisfazione di IBC che poteva, in questo modo, informare i propri ascoltatori che le trasmissioni venivano ascoltate in Australia piuttosto che in Finlandia o chissà dove, che la rubrica "La storia delle telecomunicazioni" a cura di Fabio Veronese era piaciuta, che l'intervento di Dario Monferini era stato apprezzato, etc, etc, ..... 

Via via che il tempo passava i collaboratori aumentavano, le rubriche si infittivano, e l'apparato tecnico migliorava. Nel periodo del suo massimo splendore, se così si può dire, IBC trasmetteva ogni sabato e domenica, su quattro frequenze contemporaneamente. La frequenza di 11585 kHz divenne il fiore all'occhiello: 200 W, con una portata veramente "mondiale". Insieme venne anche l'epoca dello scambio dei programmi; fu così che in Australia sui 41 metri ed in Olanda sui 48 metri, IBC vedeva ripetute le proprie emissioni per quei paesi, restituendo poi il "piacere" attraverso i propri trasmettitori. 

Sempre così arrivò anche l'indirizzo internazionale, una casella postale in Olanda, come le maggiori emittenti pirate nord-europee dell'epoca. Le trasmissioni assunsero carattere decisamente più professionale e si presentarono anche ad un pubblico non soltanto italiano con emissioni in Inglese, Francese, Tedesco, Spagnolo, Greco e Persiano. Fiorirono iniziative come, ad esempio, il Diploma d'ascolto ed IBC Newsletter, quest'ultimo poi naufragato. 

Tutto sembrava andare per il meglio ed IBC era decisamente ascoltata ed apprezzata. 

Sorsero però inevitabili problemi : le spese iniziavano ad essere gravose per una stazione di carattere hobbistico che lo era, in definitiva, sempre meno. Basti pensare che i rapporti erano oramai oltre cento la settimana, e che tutti dovevano essere confermati con QSL; le spese per i trasmettitori erano sempre più ingenti, come quelle per i nastri, l'elettricità, i Diplomi, i dipoli.... 

Insomma la gestione era divenuta veramente difficile: fu così che le trasmissioni divennero sempre più irregolari,si chiusero e timidamente, un paio di volte, riaprirono, fino a divenire un semplice ricordo.